Ogni lavoro è soggetto a dei rischi che è importante considerare per prevenire incidenti ed eventuali infortuni. Quando si ha a che fare con macchine e attrezzature potenzialmente pericolose, in particolar modo quando parliamo di macchinari pesanti, l’attenzione alla sicurezza è una priorità. In questo articolo parleremo infatti di prevenzione degli incidenti sul lavoro.
La normativa di riferimento
Nel corso degli anni sono state approvate una serie di leggi per prevenire gli infortuni sul lavoro. La normativa di riferimento è oggi il D.Lgs. n. 81 del 2008 che ha preso il posto della legge precedente, il D.Lgs. n. 626 del 1994. Il D.Lgs 81/08 ha l’obiettivo di eliminare i pericoli derivanti dallo svolgimento di una determinata attività lavorativa in un determinato contesto.
Tutte le attività di prevenzione sono quindi adattate alla singola situazione, coinvolgendo sia il datore di lavoro che i lavoratori.
Gli step previsti dalla normativa sono tre. Il primo è la valutazione dei rischi, attività eseguita dall’azienda che deve individuare i rischi a cui sono esposti i propri lavoratori. Il secondo passo è l’adozione delle misure di sicurezza atte ad eliminare il più possibile questi rischi. Il terzo ed ultimo step previsto dalla legge è composto dall’informazione dei dipendenti sui rischi e conseguentemente la formazione per l’uso dei dispositivi di sicurezza.
Valutazione dei rischi
Valutare i rischi per la sicurezza dei lavoratori è il primo compito che la legge affida all’azienda, che deve osservare quelli collegati all’attività ma anche al luogo in cui essa viene effettuata.
I rischi da considerare sono di tre tipi. Quelli ordinari sono i rischi che caratterizzano una determinata attività in cui il lavoratore è impiegato, come ad esempio l’utilizzo di attrezzi o macchinari in campo edile.
I rischi specifici sono quelli determinati dal contesto in cui l’attività viene svolta, come ad esempio un lavoro in quota con l’utilizzo di una piattaforma aerea.
Ci sono infine i rischi da interferenza, ovvero quei rischi derivanti dallo svolgimento di un’attività in un contesto in cui ne vengono svolte anche altre. L’esempio in questo caso può essere un’attività di manutenzione di un impianto industriale mentre l’azienda è operativa e quindi vi è la presenza di altri operai a lavoro.
L’azienda, una volta individuate queste tre tipologie di rischi, deve redigere un documento di valutazione generale sui rischi, detto anche DVR. In questo documento sono indicati sia i rischi individuati che le misure da adottare per ridurli al minimo, o meglio eliminarli. Il DVR deve essere modificato ogni qual volta vi sia una variazione dell’organizzazione del lavoro che incida sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
Dispositivi di protezione
Sulla base dei rischi individuati nel DVR il datore di lavoro è tenuto ad adottare le misure di prevenzione previste nel documento.
È sulla base di ciò che il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori i cosiddetti dispositivi di protezione, appositi strumenti che ne tutelino salute e sicurezza.
Questi strumenti possono essere divisi in collettivi ed individuali. I primi mirano ad eliminare un determinato rischio per tutti i lavoratori impiegati in una certa operazione. Un esempio può essere l’installazione di un ponteggio che protegga tutti gli operai da eventuali cadute.
I dispositivi di protezione individuali sono invece dispositivi o attrezzature che ogni lavoratore deve indossare mentre sta effettuando una certa operazione per ridurre al minimo i rischi. Riprendendo l’esempio precedente, ogni lavoratore impiegato nella ristrutturazione di un edificio dovrà indossare un apposito casco ed una imbracatura di sicurezza, oltre a sfruttare il ponteggio, così da lavorare in sicurezza nel cantiere.
Guanti e scarpe antinfortunistica sono i DPI utilizzati in per molti lavori, ma oltre ai già citati casco e imbracatura possono essere previsti di particolari, come occhiali, cuffie e mascherina, quando il lavoratore è impiegato in determinati contesti.
Una volta che i dispositivi di protezione individuale (DPI) sono stati consegnati ai lavoratori, questi devono essere addestrati al loro utilizzo. Sono inoltre tenuti a provvederne alla cura, segnalando al datore di lavoro eventuali malfunzionamenti.
La formazione dei lavoratori
La prevenzione degli incidenti sul lavoro si consegue attraverso una costante formazione dei lavoratori.
Tutti i lavoratori devono infatti essere informati dei rischi per la salute e la sicurezza che sono legati all’attività che svolgono. Sulle procedure antincendio, di evacuazione e di primo soccorso da effettuare se e quando necessarie.
Inoltre essi devono essere informati sui nominativi dei lavoratori che sono incaricati di applicare le misure appena descritte, ma anche degli addetti al servizio di prevenzione e del medico competente.
Nel caso in cui emergano rischi specifici dell’attività i lavori devono esserne informati.
Anche i corsi di formazione per conseguire le abilitazioni a condurre i macchinari rientrano tra gli strumenti di prevenzione degli incidenti sul lavoro. Come infatti abbiamo avuto modo di approfondire in un precedente articolo la legge richiede espressamente il possesso di un’abilitazione per specifiche macchine; un noleggiatore professionale, oltre ad offrire corsi di formazione dedicati, provvede anche all’addestramento dell’utilizzatore al corretto utilizzo della macchina o attrezzatura noleggiata.
Le nostre conclusioni
Prevenire i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori è uno degli obiettivi che ogni azienda dovrebbe porsi per ridurre sensibilmente gli incidenti sul lavoro ed aumentare la sicurezza del cantiere.
Un’attenta valutazione dei rischi, l’utilizzo dei dispositivi di protezione e la formazione del personale sono strumenti indispensabili per poter lavorare in sicurezza.
In particolare quando si utilizzano macchinari pesanti la sicurezza deve essere una priorità. Il noleggiatore professionale, con il suo centro di formazione, può essere un valido supporto per il cliente per l’utilizzo in sicurezza dei beni noleggiati.